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SALSA VERDE FUNZIONALE

Ecco una salsa verde diversa dal solito, con un sapore stuzzicante e allo stesso tempo gustosa. Fatta con aceto di mele e un pizzico di zenzero.

 

INGREDIENTI

200 gr di prezzemolo

2 uova sode

5 acciughe

due cucchiai di aceto di mele

una manciata di capperi

un pezzetto di zenzero

3 cucchia di olio di oliva

 

PROCEDIMENTO

 

Prendete un mixer e inserite per prima cosa il prezzemolo e l’olio.

Aggiungete poi le uova e le acciughe e infine i capperi e lo zenzero.

Frullate tutto per bene, aggiungete l’aceto e servite.

 

 

BENEFICI DELLO ZENZERO

 

MIGLIORA LA NAUSEA, ANCHE QUELLA MATTUTINA
Usato storicamente come rimedio naturale per il mal di mare, lo zenzero era già
noto per la sua capacità di trattare nausea e vomito.
Una review (Nutr J. 2014) ha esaminato i risultati di 12 studi, composti da 1.278
donne in gravidanza, ed ha scoperto che lo zenzero è efficace nel ridurre i sintomi
della nausea.

CONTRASTA LE INFEZIONI FUNGINE
Lo zenzero aiuta ad uccidere i funghi grazie alle sue potenti proprietà antimicotiche.
Uno studio del 2016 (Jundishapur J Microbiol) ha rilevato che l’estratto di zenzero è
efficace contro due tipi di lievito che comunemente causano infezioni fungine in
bocca.

PROTEGGE DALLE ULCERE GASTRICHE
Diversi studi hanno scoperto che lo zenzero può aiutare a prevenire le ulcere
gastriche, diminuendo i livelli di proteine pro-infiammatorie e bloccando l’attività
degli enzimi legati allo sviluppo dell’ulcera.

ALLEVIA I DOLORI MESTRUALI
Uno studio pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicines ha
dimostrato che lo zenzero riduce il dolore mestruale con la stessa efficacia di
farmaci antinfiammatori.
Un altro studio nel 2009 ha avuto risultati simili, riportando che ha ridotto sia
l’intensità che la durata del dolore.

PUO’ AIUTARE A REGOLARE LA GLICEMIA E COMBATTERE L’OBESITA’
La ricerca mostra che lo zenzero aiuta a promuovere livelli glicemici nella norma:
può essere utile per ridurre i sintomi negativi associati a livelli elevati di glicemia
come minzione frequente, cefalea e polidipsia (aumento della sete).
Secondo uno studio del 2018 (Evid Based Complement Alternat Med), lo zenzero
può migliorare i profili lipidici, favorire il controllo glicemico, la sensibilità insulinica e
una buona gestione dell’emoglobina glicata per proteggere dallo sviluppo del
Diabete di tipo 2.

ALLEVIA I DOLORI MUSCOLO-ARTICOLARI
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, l’aggiunta di zenzero alla dieta può
aiutare a trattare i dolori muscolo-articolari correlati ad artrite ed osteoartrite.
Uno studio del 2010 (J Pain) ha mostrato che il consumo quotidiano di zenzero ha
portato a riduzioni da moderate ad elevate del dolore causato da lesioni muscolari
indotte dall’esercizio fisico.
Le sue proprietà antinfiammatorie sono correlate all’inibizione di COX-1 e COX-2,
inibendo di conseguenza la sintesi delle prostaglandine infiammatorie.

AIUTA A RIDURRE I LIVELLI DI COLESTEROLO
Uno dei maggiori vantaggi dello zenzero è la sua capacità di ridurre naturalmente i
livelli di colesterolo e trigliceridi, per ridurre il rischio di problemi cardiaci.
Uno studio condotto presso la Babol University of Medical Sciences in Iran (2008) ha
scoperto che l’integrazione di zenzero è stata in grado di ridurre significativamente
le LDL (colesterolo cattivo) ed aumentare le HDL (colesterolo buono).

SUPPORTA LA FUNZIONE CEREBRALE
Condizioni neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson sono state collegate allo
stress ossidativo e all’infiammazione cronica nel cervello.

Con la sua ricchezza di antiossidanti e le sue potenti proprietà antinfiammatorie, si
ritiene che lo zenzero svolga un ruolo importante nella salute del cervello.
Diversi studi hanno riscontrato che l’estratto di zenzero può aiutare a proteggere
dall’invecchiamento cerebrale e dal declino cognitivo.
Uno studio del 2012 (Evid Based Complement Alternat Med) ha anche scoperto che
l’estratto di zenzero ha contribuito a migliorare la funzione cognitiva e l’attenzione
nelle donne di mezza età.

Ricetta in collaborazione con www.ricettestudenti.com

BENEFICI DELLE OLIVE

 

RICCHE DI ANTIOSSIDANTI

E’ stato dimostrato che lo stress ossidativo all’interno del corpo è correlato alla progressione ed alla crescita di molte patologie, tra cui quelle cardiache e il cancro.

Le olive forniscono tanti antiossidanti, principalmente polifenoli, che hanno dimostrato avere effetti antitumorali, antidiabetici, antinvecchiamento e neuro-protettivi (Food Chemistry, 2006).

Le olive aiutano anche ad aumentare i livelli ematici di glutatione, il più potente antiossidante endogeno del corpo.

 

NON ALZANO IL COLESTEROLO E RIDUCONO LA PRESSIONE SANGUIGNA

Poiché le olive sono una buona fonte di “grassi buoni”, non danneggiano le arterie come fanno invece altre tipologie di grassi (es. grassi trans contenuti nei prodotti da forno).

Gli studi hanno dimostrato la capacità delle olive di abbassare la pressione sanguigna, grazie al loro contenuto di acido oleico (PNAS, 2008).

 

ALLEVIANO IL DOLORE

L’infiammazione è alla base di malattie, dolore e lesioni nel corpo; le olive inibiscono la crescita degli enzimi che creano infiammazione e quindi agiscono come antidolorifici naturali.

L’infiammazione svolge anche un ruolo importante nelle patologie cardiovascolari, che è un altro motivo per cui le olive fanno bene al cuore.

 

AUMENTA LA SALUTE DEL CUORE

Le olive possiedono tutte le qualità necessarie per un sistema cardiovascolare sano: antiossidanti, capacità antinfiammatorie, grassi sani, buon apporto di rame e vitamina E.

Un’alimentazione a base di olive ha anche dimostrato di ridurre significativamente il rischio di complicanze cardiache, anche in soggetti con predisposizione genetica all’ipertensione e problemi cardiaci (British Journal of Nutrition, 2015).

 

FUNZIONANO COME UN PROBIOTICO NATURALE

Una revisione degli studi pubblicati sull’European Journal of Nutrition (2017) ha mostrato che i composti fenolici nelle olive possono aumentare il numero di Bifidobatteri, che producono vitamine e sostanze chimiche antibatteriche.

Pertanto, le olive migliorano la salute dell’intestino e la funzione del microbiota.

 

RIDUCONO IL RISCHIO DI DIABETE DI TIPO 2 E OBESITÀ

Poiché le olive sono ricche di grassi monoinsaturi, riducono notevolmente il rischio di Diabete di tipo 2 e obesità, se sostituite ad altri grassi invece dannosi (The American Journal of Clinical Nutrition, 2015).

Gli antiossidanti contenuti nelle olive aiutano anche ad inibire i danni dello stress ossidativo correlato al Diabete.

 

AIUTANO A COMBATTERE LE INFEZIONI

Molti studi mostrano quanto siano efficaci le olive nel combattere alcune infezioni microbiche, virali e fungine.

 

PREVENGONO L’OSTEOPOROSI

I polifenoli contenuti nelle olive sono utili nella prevenzione della perdita di massa ossea e, di conseguenza, dell’osteoporosi.

Molti studi hanno dimostrato l’efficacia di questi composti nella formazione e nel mantenimento dell’osso.

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CURIOSITÀ SULLE OLIVE

Le olive sono state raccolte tra 6000 e 8000 anni fa nel Mediterraneo orientale.

L’ulivo ha impiegato anni per essere coltivato, con i coltivatori che hanno aspettato decenni per la raccolta dei frutti: proprio a causa del tempo e della pazienza necessari, si presumeva che coloro che decidevano di coltivare gli ulivi pianificassero di vivere una vita lunga e pacifica.

Nell’arte Cristiana, il ramo d’ulivo appare con una colomba per simboleggiare la pace e lo Spirito Santo nel Vangelo.

Nella mitologia dell’Antica Grecia, Atena gareggiava con Poseidone per governare Atene: vinse Atena, dopo aver piantato il primo ulivo, perché gli dei decisero che era il dono migliore.

 

 

BENEFICI DELLA CANNELLA

 

La cannella è prodotta dalla corteccia dell’albero Cinnamomum verum, che contiene diversi composti responsabili delle sue numerose proprietà salutari, tra cui cinnamaldeide, acido cinnamico e cinnamato.

 

RICCA DI ANTIOSSIDANTI

La cannella è ricca di antiossidanti (tra cui polifenoli, acido fenolico, flavonoidi), che contrastano i danni da radicali liberi e rallentano il processo di invecchiamento: secondo la scala ORAC, che viene utilizzata per misurare la concentrazione di antiossidanti nei cibi, la cannella è al settimo posto.

 

ALLEVIA L’INFIAMMAZIONE

Gli antiossidanti contenuti nella cannella possono aiutare ad alleviare l’infiammazione, e di conseguenza a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, cancro, declino cognitivo e altro.

Inoltre, dato che questa spezia riduce il gonfiore e previene l’infiammazione, può anche essere utile nella gestione del dolore: infatti, gli studi dimostrano che aiuta a ridurre il dolore muscolare, diminuire il dolore mestruale, ridurre la gravità delle reazioni allergiche ed alleviare anche i dolori correlati all’invecchiamento.

 

PROTEGGE LA SALUTE DEL CUORE

Gli studi hanno dimostrato che riduce molti dei fattori di rischio per le patologie cardiovascolari tra cui ipertensione, livelli elevati di colesterolo e trigliceridi.

La ricerca mostra inoltre che è un utile coagulante e può bloccare il sanguinamento in eccesso; la cannella aumenta anche la circolazione e migliora la riparazione dei tessuti, tra cui quello cardiaco.

 

STABILIZZA I LIVELLI GLICEMICI

La cannella è nota per i suoi effetti ipoglicemizzanti, motivo per cui è considerata uno dei migliori alimenti per diabetici.

La ricerca indica che può ridurre la glicemia e migliorare la sensibilità insulinica; inoltre, suggerisce che la cannella può aiutare a bloccare l’attività di diversi enzimi digestivi, per poter così rallentare l’assorbimento dello zucchero nel sangue dopo un pasto ricco di carboidrati.

 

PRESERVA LA FUNZIONE COGNITIVA

Poiché è ricca di antiossidanti, la cannella può potenziare la funzione cognitiva e contrastare lo sviluppo di Alzheimer e Parkinson.

Studi in vitro mostrano che la cannella aiuta a bloccare l’accumulo nel cervello di una proteina specifica, riducendo così il rischio di Alzheimer.

È stato anche dimostrato che protegge i neuroni dallo stress ossidativo, preservando così la funzione cerebrale e prevenendo il declino cognitivo.

 

COMBATTE INFEZIONI E VIRUS

Possiede proprietà antimicrobiche, antibiotiche, antimicotiche ed antivirali; inoltre, i suoi oli essenziali contengono anche potenti composti che stimolano il sistema immunitario.

 

OTTIMIZZA L’IGIENE ORALE

La ricerca mostra che la cannella favorisce un’igiene orale ottimale e potrebbe proteggere da alcuni ceppi batterici che causano alitosi, carie ed infezioni orali.

 

PREVIENE LA CANDIDA

La ricerca suggerisce che le potenti proprietà antimicotiche della cannella sono efficaci nel trattamento e nella prevenzione della proliferazione da Candida.

È stato dimostrato che riduce la quantità della Candida albicans, responsabile di una serie di problemi digestivi ed autoimmuni.

Inoltre, avendo proprietà ipoglicemizzanti, riduce notevolmente il nutrimento principale della Candida, ovvero gli zuccheri.

 

PROTEGGE LA SALUTE DELLA PELLE

Avendo proprietà antibiotiche ed antimicrobiche, aiuta a proteggere la pelle da irritazioni, eruzioni cutanee, reazioni allergiche ed infezioni.

Uno studio indica che l’applicazione dell’olio essenziale di cannella a livello cutaneo può essere utile per ridurre infiammazione, gonfiore, rossore e dolore.

 

RIDUCE I SINTOMI ALLERGICI

Può aiutare a combattere i comuni sintomi allergici, dato che riduce l’infiammazione e contrasta le reazioni mediate dall’istamina.

 

ADDOLCISCE LE RICETTE

Dato il suo naturale sapore dolce, l’aggiunta di cannella alle nostre ricette può aiutare a ridurre la quantità di zucchero utilizzata, riducendo così anche il carico glicemico dei pasti.

Questo può aiutare inoltre a ridurre le kcal in eccesso, favorendo la perdita di peso.

 

AGISCE COME CONSERVANTE NATURALE

Data la sua capacità antibatterica, la ricerca evidenzia che può essere utilizzata come conservante in molti cibi, senza dover ricorrere a sostanze chimiche o ingredienti artificiali.

Questa spezia possiede anche attività anti-tirosinasi, utili per bloccare lo scolorimento di frutta e verdura quando si ossidano.

 

Articolo pubblicato sul quotidiano online Tagmedicina.

TIME-RESTRICTED EATING: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

 

Il time-restricted eating è una tipologia di digiuno intermittente, che in un modo o nell’altro è stato praticato dall’essere umano in tutto il mondo per migliaia di anni.

I ricercatori del Salk Institute in California hanno valutato uno studio dove ai topi è stato permesso di mangiare quello che volevano, ma solo durante un determinato momento della giornata: i topi in questo caso hanno consumato una dieta ricca di kcal, zuccheri e grassi, ma non hanno preso il peso che i ricercatori si sarebbero aspettati.

Tuttavia, una volta che hanno avuto accesso allo stesso cibo ogni volta che volevano, l’aumento del peso dei topi è raddoppiato, nonostante mangiassero lo stesso numero di kcal:

  • 9 ore di accesso al cibo hanno causato un aumento di peso del 26%
  • 15 ore di accesso al cibo hanno causato un aumento di peso del 43%
  • 24 ore di accesso al cibo hanno causato un aumento di peso del 65%

La conclusione dei ricercatori è stata che periodi regolari di digiuno per 12-16 ore al giorno potrebbero avere un buon impatto sul peso corporeo.

 

 

COME FUNZIONA

Questi recenti studi dimostrano che, mangiando solo durante una finestra ridotta di 8-9 ore, è più probabile che l’organismo bruci grasso e mantenga il peso in un range di normalità; e questo sembra avvenire anche senza dover ridurre le kcal, evitare interi gruppi di alimenti, o contare i macronutrienti.

Sembra infatti che le nostre funzioni corporee funzionino meglio quando agiscono in modo simile ad un orologio, preferendo programmare la nostra riparazione e “manutenzione” durante i tempi pianificati di inattività: ciò significa che quando l’organismo segue un programma prevedibile di alimentazione e digiuno, i nostri ormoni potrebbero rispondere producendo più sostanze brucia grassi e velocizzando la perdita di peso.

Altri vantaggi potrebbero essere:

  • Livelli minori di infiammazione
  • Miglior gestione dei livelli glicemici nel sangue e ridotto rischio di sviluppare Diabete di tipo 2
  • Miglior detossificazione epatica
  • Miglior controllo degli ormoni dell’appetito, incluse leptina e grelina
  • Miglioramento della salute del cuore e del sistema immunitario
  • Miglioramento della funzione cognitiva e minor rischio di demenza
  • Miglior recupero muscolare post allenamento
  • Effetti meno dannosi da invecchiamento e/o stress cronico

 

Tutto ciò potrebbe essere troppo bello per essere vero e, anche se questi risultati sono innegabili, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare il programma alimentare ideale e il periodo di digiuno corretto: infatti, non si è ancora del tutto certi di quando sia meglio iniziare il digiuno e per quanti giorni alla settimana sia indicato farlo.

Ovviamente, ciò che si sceglie di mangiare è comunque importante per la salute generale, quindi è preferibile optare per cibi integrali, proteine di qualità, grassi buoni e fibra.

 

 

RISCHI ED EFFETTI COLLATERALI

Questo tipo di programma alimentare non è però indicato per tutti!

Infatti, il digiuno ha un impatto sulla glicemia, quindi chi è soggetto ad ipoglicemie deve evitare il digiuno fino a quando i livelli di glucosio e insulina non siano ben gestiti.

Inoltre, nei soggetti con livelli di cortisolo e adrenalina compromessi o alti, un ulteriore aumento di questi ormoni possibilmente dovuto al digiuno può provocare alcuni effetti collaterali indesiderati.

Da ultimo, questo tipo di programma alimentare non è indicato nei soggetti in sottopeso (BMI < 18.5).

Come mia indicazione personale e professionale, consiglio di intraprendere questo tipo di alimentazione solo dopo aver consultato un professionista che si occupi di nutrizione (medico, dietista, biologo nutrizionista), evitando l’autogestione!

CIBI CHE AUMENTANO LA PRODUTTIVITA’

 

È risaputo che ciò che mangiamo può avere una grande influenza su diversi aspetti della salute, dal grasso viscerale ai livelli di energia: alcuni cibi aumentano anche la produttività, migliorano la memoria e aiutano a mantenerci focalizzati.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima addirittura che fornire una corretta alimentazione e trattare le carenze di micronutrienti possa aumentare i livelli di produttività del 20%!

 

 

BARBABIETOLA

Ricca di benefici che aumentano la produttività grazie al suo contenuto di nitrati, che sono composti naturali che agiscono come vasodilatatori per aumentare il flusso sanguigno.

Infatti, uno studio pubblicato su Nitric Oxide ha scoperto che una dieta ricca di nitrati e di succo di barbabietola è stata in grado di aumentare il flusso sanguigno in alcune aree del cervello responsabili dell’attenzione e dell’autoregolazione.

 

SALMONE

Molto ricco di grassi omega 3, ottimi per l’energia mentale, la concentrazione, la memoria e le prestazioni cognitive.

 

BROCCOLI

Ricchi di colina, un nutriente essenziale coinvolto nelle prestazioni cognitive, nello sviluppo del cervello e nella memoria.

 

TÈ VERDE

Secondo uno studio del 2017, il tè verde può avere effetti piuttosto rilevanti sul cervello: è stato associato ad una riduzione dell’ansia, ad una maggior attenzione e ad una miglior memoria.

Altri studi hanno scoperto che l’estratto di tè verde potrebbe aiutare a proteggere dall’affaticamento cronico.

 

UOVA

Consumare a colazione uova strapazzate o una frittata ripiena di verdura è un ottimo modo per promuovere la produttività durante tutto il giorno: non solo le uova sono ricche di colina, che abbiamo visto essere importante per la funzionalità cognitiva, ma sono anche una buona fonte di proteine.

Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che una colazione ricca di proteine determina una maggior riduzione della grelina, l’ormone della fame, rispetto ad una colazione ad alto contenuto di carboidrati: questo si traduce in un senso di sazietà più prolungato e un minor rischio di ipoglicemie, che a loro volta peggiorano la concentrazione e la produttività.

 

CIOCCOLATO FONDENTE

Il cioccolato fondente contiene caffeina, che può aiutare ad aumentare i livelli di energia, concentrazione e vigilanza.

È anche una buona fonte di magnesio, un minerale importante che ha dimostrato di migliorare l’apprendimento e la memoria.

 

MANDORLE

Pensate che solo una porzione di mandorle è sufficiente a coprire il fabbisogno di vitamina E, un potente antiossidante che protegge il cervello dall’invecchiamento.

Uno studio ha anche scoperto che consumare regolarmente mandorle può aumentare i livelli di acetilcolina, un neurotrasmettitore che migliora l’apprendimento e la memoria.

 

PATATE DOLCI

Ricche di carboidrati complessi, le patate dolci vengono digerite lentamente, favorendo la sazietà, stabilizzando i livelli glicemici e fornendo un flusso costante di energia.

Le patate dolci sono anche ricche di nutrienti e sono una fonte particolarmente buona di vitamine A e C, che hanno dimostrato di svolgere un ruolo nella funzione cognitiva.

 

 

È importante tenere presente che la dieta rappresenta solo un pezzo del puzzle, quando si tratta di produttività, e ci sono numerosi altri fattori da prendere in considerazione: un’attività fisica regolare e costante, livelli adeguati di sonno, e inoltre pianificare e definire i propri obiettivi.

 

Articolo pubblicato sul quotidiano online Tagmedicina!

 

 

BENEFICI DELLE WHEY PROTEIN – PARTE 2

 

AUMENTANO LA MASSA E LA FORZA MUSCOLARE

Le Whey Protein contengono dall’80 al 90% di proteine, fornendo all’organismo ciò di cui ha bisogno per costruire massa e forza muscolare.

Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Food Science, le Whey Protein stimolano la sintesi muscolare in misura maggiore rispetto sia alla caseina che ai prodotti a base di proteine della soia.

I ricercatori hanno notato anche che l’integrazione proteica alla dieta può aiutare a promuovere l’aumento di massa muscolare, specialmente se abbinata ad un allenamento di resistenza (es. pesi, allenamento funzionale, allenamento a corpo libero, allenamento propriocettivo), a mantenere la massa muscolare anche durante la restrizione calorica, a rallentare la sarcopenia correlata all’età.

 

BRUCIANO I GRASSI

Una meta-analisi del 2014 pubblicata sul Journal of the American College of Nutrition ha esaminato l’effetto delle Whey Protein, con e senza allenamento di resistenza, sul peso e sulla composizione corporea: i soggetti che assumevano Whey Protein hanno sperimentato riduzioni significative del peso corporeo e della massa grassa.

I risultati sono stati ancora più significativi nei soggetti che hanno combinato l’integrazione proteica con l’allenamento di resistenza.

 

RIDUCONO LA FAME E GLI SPIZZICAMENTI

Le Whey Protein sembrano influenzare sia la grelina che la leptina, due ormoni che aiutano a regolare la fame: la leptina influisce principalmente sul bilancio energetico ed aiuta a sopprimere l’assunzione di cibo; mentre la grelina regola la fame.

Gli studi mostrano che nei soggetti obesi i livelli di leptina sono tipicamente aumentati, mentre i livelli di grelina sono diminuiti: le Whey Protein aiutano a bilanciare la secrezione di questi due ormoni, riducendo così il desiderio di fame e di spizzicamenti.

Uno studio del 2013 pubblicato sul Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism ha rilevato che le Whey Protein, grazie al loro contenuto di aminoacidi, influenzano la sazietà e riducono l’apporto di cibo.

Inoltre, la grelina e altri ormoni che inducono la sazietà vengono rilasciati nel sistema gastrointestinale dopo il consumo di proteine, come nel caso delle Whey Protein.

 

STABILIZZANO I LIVELLI DI ZUCCHERO NEL SANGUE

Le Whey Protein sono in grado di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue quando vengono consumate subito prima di pasti ad alto Indice Glicemico: stimolano la produzione di insulina, prevengono i picchi glicemici, rallentano lo svuotamento gastrico, stimolano il rilascio di incretina che interviene nel diminuire i livelli di zucchero nel sangue.

 

MIGLIORANO L’ENERGIA

Le Whey Protein aumentano il glicogeno, che è una fonte di energia durante l’esercizio fisico; inoltre, essendo facilmente digeribili e biodisponibili, vengono rapidamente convertite in energia.

Uno studio del 2013, pubblicato sul Journal of Sports Science and Medicine, ha rilevato che le atlete hanno sperimentato un aumento delle prestazioni quando hanno consumato Whey Protein dopo l’allenamento di resistenza, grazie al loro contenuto di aminoacidi.

 

AUMENTANO IL GLUTATIONE

Le Whey Protein aumentano la produzione di glutatione fino al 64%, essendo ricche di cisteina, un aminoacido precursore del glutatione.

Il glutatione è il più potente antiossidante dell’organismo e favorisce l’eliminazione dei radicali liberi che causano stress ossidativo, danneggiando le cellule ed aumentando il rischio di patologie cronico-degenerative; il glutatione aiuta anche a proteggere l’organismo dalle tossine ambientali e dalla resistenza ai farmaci, ed è fondamentale per un sistema immunitario forte.

 

POTENZIANO IL SISTEMA IMMUNITARIO

Come anticipato, le Whey Protein promuovono la sintesi di glutatione, che a sua volta aumenta anche l’efficacia di altri antiossidanti come vitamina C, vitamina E, CoQ10, ALA.

Le Whey Protein contengono anche altre sostanze che influenzano positivamente la funzione immunitaria, come la vitamina D e gli aminoacidi L-arginina ed L-lisina.

Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the International Society of Sports Nutrition, le Whey Protein aiutano l’organismo a riprendersi dopo l’esercizio fisico, il che è importante per evitare un sistema immunitario depresso, stress ossidativo e livelli eccessivi di infiammazione.

 

MIGLIORANO LA SALUTE DEL CUORE

Gli studi dimostrano che le Whey Protein promuovono una riduzione della pressione sanguigna e della rigidità arteriosa, migliorando i profili lipidici.

Inoltre, agiscono come fattore protettivo per le patologie cardiovascolari, favorendo la perdita di peso e preservando la massa muscolare.

 

AUMENTANO LA LONGEVITÀ

È stato scoperto che le Whey Protein aumentano la longevità, riducendo l’atrofia muscolare associata all’invecchiamento ed aumentando l’assorbimento dei nutrienti senza aumentare la fame: questo è molto importante perché invecchiando si perde massa ossea, e diminuiscono sia la funzione cellulare che quella digestiva.

Ricordiamo che la sarcopenia, ovvero la perdita di massa e forza muscolare, rappresenta una delle prime implicazioni dopo i 40 anni, con un effetto domino sulla salute generale: infatti, la sarcopenia aumenta il rischio di cadute e fratture, riduce il metabolismo e di conseguenza favorisce l’aumento di peso, determina un indebolimento dell’intero organismo e un impoverimento della qualità di vita, fino ad arrivare alla perdita di autonomia e in alcuni casi alla disabilità.

 

BENEFICI DELLE WHEY PROTEIN – PARTE 1

 

Ci sono due tipi di proteine nel latte, la caseina e le proteine del siero del latte (Whey Protein): queste ultime rappresentano la parte liquida traslucida del latte che rimane dopo il processo di produzione del formaggio, dopo la coagulazione e la rimozione della cagliata.

Il termine “siero del latte” si riferisce ad una sostanza che è separata dal liquido, ed è composta da una combinazione di proteine, lattosio, minerali, immunoglobuline e tracce di grasso.

Le proteine e alcuni peptidi altamente bioattivi presenti nel siero del latte sono ciò che rende le Whey Protein un superfood indicato per la perdita di grasso e la costruzione di massa muscolare.

Su 100 ml di latte vaccino, la caseina rappresenta l’80% e il siero del latte il 20%: le Whey Protein hanno una percentuale più alta di BCAA (aminoacidi ramificati) rispetto alla caseina, che consente loro di aumentare la sintesi proteica più velocemente; gli studi dimostrano che le Whey Protein hanno anche una maggior solubilità e di conseguenza vengono digerite più rapidamente; inoltre, la caseina può avere un effetto infiammatorio per i soggetti che hanno patologie autoimmuni e/o permeabilità intestinale.

 

Esistono tre tipologie di Whey Protein, che si distinguono per il metodo di lavorazione:

  • Whey Protein concentrate: è la forma migliore e meno elaborata, perché contengono bassi livelli di grassi e colesterolo, e livelli elevati di composti bioattivi; poiché vengono elaborate in misura minima, conservano i nutrienti che promuovono la salute
  • Whey Protein isolate: subiscono un’ulteriore elaborazione per rimuovere la maggior parte dei carboidrati e dei grassi; le Whey Protein isolate contengono circa il 90% o più di proteine e un contenuto di lattosio inferiore rispetto alle Whey Protein concentrate
  • Whey Protein idrolizzate: quando le Whey Protein isolate vengono idrolizzate, le proteine più grandi vengono scomposte in pezzi più piccoli e digeribili, procedimento che può essere eseguito tramite calore, enzimi o acidi; le Whey Protein idrolizzate sono pensate per essere assorbite più rapidamente ed aumentare i livelli di insulina, il che è utile per gli atleti che ricercano l’ipertrofia muscolare

VITAMINA B5: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

 

La vitamina B5, detta anche acido pantotenico, è una vitamina idrosolubile e trae il suo nome dal greco “pantos” che significa tutto, dato che questa vitamina si trova in una grande varietà di alimenti.

 

Cibi ricchi di vitamina B5:

  • Mais
  • Salmone
  • Uova
  • Lenticchie
  • Cavolfiore
  • Pomodori secchi
  • Avocado
  • Semi di girasole

 

Alcuni piatti che si possono realizzare con i cibi ricchi di vitamina B5:

  • Salmone marinato con succo di limone ed erba cipollina
  • Salmone con pesto al basilico e noci pecan
  • Insalata di cavolfiore con prezzemolo, pomodori e cipolla
  • Avocado toast
  • Salsa guacamole
  • Pasta di kamut condita con merluzzo e pomodori secchi
  • Zuppa di lenticchie
  • Riso basmati condito con rucola e uova sode
  • Insalata con tonno e semi di girasole

 

 

BENEFICI

Salute cardiovascolare

La ricerca scientifica ha dimostrato che la pantetina, un derivato della vitamina B5, può aiutare a ridurre il colesterolo totale ed LDL, diminuendo così anche il rischio di sviluppare malattie cardiache.

 

Guarigione delle ferite

Alcuni studi hanno dimostrato che l’acido pantotenico può aiutare nella guarigione delle ferite, specialmente se combinato con la vitamina C.

 

Trasformare il cibo in energia

Una delle funzioni fondamentali della vitamina B5 è aiutare l’organismo a trasformare ciò che mangia in carburante, convertendo carboidrati, grassi e proteine in energia utilizzabile.

 

Utilizzo della vitamina B2

La vitamina B5 favorisce un utilizzo efficace della vitamina B2 (riboflavina).

 

Digestione ottimale

Quando si tratta di mantenere un sistema digestivo correttamente funzionante, la vitamina B5 svolge un contributo non indifferente!

 

 

DEFICIT DI VITAMINA B5

Essendo presente in numerosi alimenti, è raro trovare deficit a carico della vitamina B5, ma non impossibile.

Possibili segni e sintomi di una carenza di vitamina B5:

  • Fatica
  • Irritabilità
  • Depressione
  • Insonnia
  • Mal di stomaco
  • Vomito
  • Infezioni delle vie aeree superiori
  • Debolezza muscolare

I soggetti maggiormente a rischio di una carenza di vitamina B5 includono donne in gravidanza, donne in terapia con pillola anticoncezionale, fumatori, alcolisti, individui sottoposti ad elevati livelli di stress cronico, individui con grave malnutrizione, individui con ridotto assorbimento di vitamine e minerali a causa di alcuni farmaci o di disturbi intestinali.

 

 

RISCHI ED EFFETTI COLLATERALI

Il consumo regolare di alimenti ricchi di vitamina B5 è il modo più sicuro per garantirsene livelli adeguati.

La vitamina B5 è disponibile anche come integratore sotto forma di acido D-pantotenico, pantotenato di calcio e dexpantenolo.

E’ necessario rivolgersi sempre al proprio medico prima di assumere un integratore di vitamina B5, soprattutto se si è in cura per problemi di salute o si stanno prendendo altri farmaci in concomitanza.

A meno che non abbiano indicazioni diverse dal loro medico, le donne in gravidanza e in allattamento non devono superare le assunzioni dietetiche giornaliere di riferimento di vitamina B5.

Ad un dosaggio molto elevato, l’integrazione di vitamina B5 può portare a diarrea e/o ad un aumentato rischio di sanguinamento, fatto particolarmente preoccupante per i soggetti in terapia con anticoagulanti (es. aspirina, Warfarin).

 

Articolo pubblicato sul quotidiano online Tagmedicina!

 

 

 

BENEFICI DEL LIMITARE I CIBI ACIDI

 

La dieta alcalina è stata recentemente alla ribalta, grazie alle celebrità e ai guru della salute, che ne hanno reclamizzato i benefici.

Anche gli studi dimostrano che limitare l’assunzione di cibi acidi può aiutare a migliorare la massa ossea, ridurre il rischio di calcoli renali, ridurre il dolore cronico, migliorare i livelli ormonali ed alleviare il reflusso gastro-esofageo.

 

 

CHE COSA SONO GLI ALIMENTI ACIDI?

Considerando un pH (“potenziale d’idrogeno”) 7 come neutro, un pH sanguigno leggermente alcalino di 7.35-7.45 è considerato ottimale per la salute.

Per mantenere un livello di pH sanguigno così strettamente regolato, l’organismo utilizza la matrice extracellulare (pH tissutale), che funge da discarica: ovvero, se consumiamo troppi cibi acidi, per evitare di acidificare il sangue, l’organismo sposta questi residui acidi nella matrice, in attesa di avere sufficienti sostanze alcaline per poterli eliminare.

Che cosa differenzia un cibo acido da uno alcalino? Quando un alimento è mangiato, le sostanze nutritive vengono estratte e metabolizzate, lasciando un residuo che può essere acido o alcalino: questo residuo è ciò che determina il pH di un dato alimento.

 

Cibi acidi da limitare:

  • Alcol
  • Latte vaccino
  • Bevande contenenti caffeina
  • Bevande zuccherate
  • Cioccolata calda
  • Latte vaccino, formaggio
  • Carne rossa convenzionale
  • Salumi
  • Cereali processati
  • Pizza, pasta, riso, pane
  • Prodotti a base di frumento
  • Arachidi
  • Dolcificanti artificiali, sciroppo di fruttosio, zucchero
  • Fast food, patatine fritte
  • Oli vegetali raffinati

Questi cibi non vanno eliminati completamente ma limitati e, quando vengono consumati, devono sempre essere abbinati ad alimenti alcalini come frutta e verdura.

 

EFFETTI DANNOSI DEI CIBI ACIDI

Ridotta densità ossea

Alcune ricerche (Osteoporos Int. 2001) hanno scoperto che una dieta ricca di cibi acidi potrebbe aumentare la quantità di calcio persa attraverso le urine, causando un calo della densità ossea ed un maggior rischio di osteoporosi.

Infatti, se la quantità di sostanze alcaline è insufficiente (es. dieta povera di frutta e verdura), l’organismo per poter eliminare le sostanze acide utilizza come tampone il calcio delle ossa.

 

Esacerbare il reflusso acido

Il reflusso, noto anche come Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE o GERD), è una condizione in cui l’acido dello stomaco refluisce nell’esofago, causando sintomi come bruciore e dolore.

Quando funziona correttamente, l’esofago ha una fascia di muscoli noti come sfinteri che si chiudono per impedire questo flusso di ritorno e mantenere l’acido nello stomaco: nella MRGE invece, questi sfinteri esofagei sono spesso indeboliti o danneggiati e incapaci di lavorare in modo efficiente.

Molti cibi acidi possono contribuire al reflusso acido, rilassando lo sfintere esofageo e permettendo all’acido di risalire: fanno parte di questi l’alcol, le bevande contenenti caffeina e i cibi ricchi di grassi (es. fast food).

Al contrario, cibi alcalini come le verdure e il limone sono alimenti che riducono l’acidità gastrica ed alleviano i sintomi.

 

Possono causare calcoli renali

Consumare spesso cibi acidi porta ad avere un pH acido nelle urine che, a sua volta, aumenta il rischio di sviluppare calcoli renali di acido urico o di ossalato.

In questi casi, oltre a ridurre il consumo di cibi acidi, è indicato aumentare l’apporto idrico (2 litri di acqua al giorno), ridurre l’assunzione di sale ed evitare i cibi ricchi di ossalato.

 

Contribuire al dolore cronico

Alcuni cibi acidi causano infiammazione e quindi possono contribuire al dolore cronico (es. spasmi muscolari, mal di schiena, cefalea).

Uno studio ha integrato con minerali alcalini 82 partecipanti con mal di schiena cronico: dopo un mese, i sintomi sono stati ridotti del 92% nei soggetti (J Trace Med Biol. 2001).

 

Articolo pubblicato sul quotidiano online Tagmedicina!

 

CRISTINA BECCARIA

 

Presentazione di chi sei e di che cosa ti occupi

Mi chiamo Cristina Beccaria, sono un medico chirurgo specialista in Ginecologia e Ostetricia, ed esperta in Medicina Funzionale Regolatoria.
Ho fatto la ginecologa per amore delle donne, in particolare per mia mamma, che durante la mia infanzia ho visto soffrire spesso; per questo, mi sono detta: “Farò la dottoressa delle donne” ed ho realizzato il mio sogno, mia mamma è ancora al mio fianco!
Ho lavorato per parecchi anni prima al Policlinico San Matteo di Pavia, dove ho conseguito la specialità e poi presso l’Ospedale Civile di Voghera.
Poi nel 2010 la svolta: volevo di più per le mie donne, volevo dedicare loro più tempo: ecco allora la scelta della libera professione e l’inizio del cammino di formazione in Medicina Funzionale Regolatoria e medicine complementari.

 

Descrivi la tua attività

Il mio studio è a Voghera e lì nel mio piccolo regno accolgo le pazienti occupandomi di loro a 360°, dall’adolescenza alla gravidanza fino alla menopausa, cercando di interpretare a fondo i disagi e i sintomi che spesso derivano da organi di pertinenza diversa dalla ginecologia.
Ma la medicina dei sistemi mi ha insegnato a trattare la persona in quanto tale, senza disgiungere la psiche dal cervello e dall’organo.
A sostegno della mia visita eseguo ecografie pelviche e transvaginali e, insieme a mio marito (anche lui medico), effettuiamo Vega Check ed utilizziamo l’ozonoterapia utile per molti disagi non solo a livello ginecologico.

Dove si svolge la tua attività

Il mio studio principale è a Voghera in via Volturno 33, ma ricevo anche a Milano presso il poliambulatorio Euromedica in via Lomazzo.

 

Giornata tipo

La mia giornata tipo inizia con una colazione a base di tisane, qualche cucchiaio di yogurt e un po’ di frutta secca.
Non sono una mangiona e mi riempio in fretta, ma amo la sana alimentazione.
Adoro il succo di melograno e, in stagione, lo consumo sempre.
E poi lo studio che mi assorbe per tutta la giornata, con una piccola pausa per uno spuntino veloce, e cerco di non farmi mai mancare una bella camminata a passo veloce che mi rilassa e mi ricarica.
In studio oltre alle visite alcune ore sono dedicate a formazione, pubblicazione di articoli sul mio sito www.ginecologabeccaria.com, risposta alle mail e ai WhatsApp delle pazienti, Webinar.
Alla sera riunione con mio marito e mio figlio Nicolò, cenando tutti insieme.

 

Qualche esempio di alcuni tuoi piatti in versione “healthy”

Il mio cibo prediletto sono le verdure: non potrei farne a meno, e tra la frutta adoro le mele!
Lo sgarro? Biscotti a base di farine integrali, amo la pasticceria secca.
Abitudine che ho e suggerisco a molti, per scuotere il metabolismo e ridurre l’infiammazione, è la pratica del digiuno intermittente una volta a settimana.